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Pagamenti POS 2023: novità, limiti e sanzioni

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Il governo italiano porta avanti il suo processo di digitalizzazione e lo fa investendo sui pagamenti digitali.

Per contrastare l’evasione fiscale e per dare la possibilità a tutti i consumatori di scegliere il metodo di pagamento che preferiscono. La nuova normativa stabilisce quindi i termini precisi per i pagamenti POS 2023.

Fino a pochi anni fa gran parte degli esercenti non disponeva di un POS o comunque non consentiva ai clienti di saldare il conto con una carta di pagamento per transazioni di piccolo importo.

Con il Decreto Legge 36 del 30/04/2022 è stato introdotto per i commercianti l’obbligo di accettare i pagamenti con POS.

Da quando l’obbligo è stato introdotto ci sono state proteste da parte di alcuni commercianti, secondo i quali l’obbligo di accettare pagamenti con carte potrebbe avere un risvolto negativo dal punto di vista economico a causa delle commissioni che vengono applicate sulle transazioni tramite POS.

Va segnalato a riguardo che sono state introdotte dalle società che offrono i POS e che gestiscono le transazioni delle offerte specifiche per le transazioni di piccolo importo.

Ricordiamo inoltre che lo stato italiano ha erogato dei benefici fiscali ai commercianti per affiancarli nel processo di digitalizzazione.

Di seguito ti indicheremo tutto ciò che c’è da sapere sui Pagamenti POS 2023.

Novità Legge di Bilancio 2023

Con la Legge di Bilancio 2023 il governo italiano ha provato a modificare l’obbligo di accettare pagamenti con carte. In particolare ha provato a introdurre una soglia minima di 60,00 euro, al di sotto della quale i commercianti avrebbero potuto scegliere se accettare o meno i pagamenti con carte.

La Commissione Europea non ha espresso però parere positivo su questa ipotesi e ciò ha spinto il governo prima a proporre una riduzione della soglia a 30,00 euro e poi a scartare del tutto l’idea di introdurre una soglia minima.

Attualmente quindi non è prevista alcuna soglia minima per accettare pagamenti con il POS, ma d’altronde non è stato fissato nemmeno il limite minimo o massimo per l’accettazione dei pagamenti da parte dei commercianti.

Le sanzioni quindi potrebbero scattare anche se il commerciante non accetta un pagamento con carta inferiore, ad esempio, a 5,00 o 10,00 euro.

I nuovi limiti

L’ultima legge di bilancio non ha aggiunto nuovi limiti per i pagamenti POS 2023. I consumatori possono pagare con carta di credito, di debito o prepagata per qualsiasi importo, anche per transazioni di valore complessivo inferiore a un euro.

La norma non impone un tetto massimo di spesa giornaliero o mensile, l’importo massimo per singola transazione è legato alla carta di pagamento che si utilizza e agli accordi tra i clienti e le società che emettono le carte.

La legge introduce però nuovi limiti all’uso dei contanti, i consumatori possono infatti pagare in contanti fino a un massimo di 5.000 euro. L’obiettivo è dunque ridurre l’evasione fiscale e l’eventuale riciclaggio di denaro da esso derivante. Per transazioni superiori a questa cifra i pagamenti con carta sono la soluzione più comoda.

Attenzione a non confondere l’obbligo di avere e di accettare i pagamenti con POS per i commercianti con l’obbligo per i consumatori di pagare con carta.

Alcuni consumatori erroneamente hanno criticato le decisioni del governo difendendo la libertà di scelta del metodo di pagamento e non ritenendo giusto non poter pagare in contanti.

I clienti sono liberi di scegliere se pagare con i contanti (fino a 5.000 euro per transazione) o se usare le carte e gli esercenti non possono rifiutare il secondo metodo di pagamento nel caso in cui il cliente dovesse sceglierlo.

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Le sanzioni

A partire dal 1° gennaio 2023 sono state previste sanzioni per i commercianti che non accettano pagamenti con i POS. La sanzione amministrativa prevista è di 30 euro, cui deve essere aggiunto, al fine di assicurare proporzionalità rispetto al valore economico dell’operazione,  il 4% del valore della transazione che viene rifiutata.

Tale previsione è contenuta nell’articolo 19 ter del Decreto Legge n.152/2021 che ha introdotto disposizioni urgenti per attuare il Piano nazionale di ripresa e per prevenire le infiltrazioni mafiose ed è stato successivamente approvato dal Parlamento.

Per accertare tale violazione gli agenti di polizia giudiziaria, gli ufficiali e gli altri addetti al controllo possono procedere ad ispezioni, assumere informazioni, fare rilievi segnaletici e fotografici e servirsi di ogni altra operazione tecnica ritenuta necessaria.

Al fine di incentivare gli esercenti attività commerciale ad un corretto utilizzo dei pagamenti elettronici e di conseguenza per intervenire contro l’evasione fiscale sono state introdotte misure che consentono ai commercianti di usufruire di un credito d’imposta per acquistare, noleggiare o utilizzare strumenti per il pagamento elettronico.

Le norme di contrasto all’evasione fiscale devono essere rispettate anche dai professionisti, così come stabilito dal decreto PNRR.

Se fino a qualche mese fa non erano previste multe in caso di rifiuto da parte di questi ultimi, con la Legge di Bilancio 2023 sono tenuti ad accettare i pagamenti con il POS anche notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, consulenti del lavoro, medici specialisti ed altre figure professionali.

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